Comitato Regionale

Emilia-Romagna

"Ad armi pari"

Così Vincenzo Mordacci, responsabile del settore judo dell'Ado Uisp Emilia-Romagna, descrive gli incontri dei 250 atleti previsti per domenica 21 aprile, nel palazzetto dello sport di Castelnovo di Sotto (Re), per il campionato regionale di judo Uisp

Un campionato di judo Uispdi Fabrizio Pompei


CASTELNOVO DI SOTTO (RE) - Il grado minimo per partecipare è il IV Kyu. Così si legge nel regolamento tra i requisiti da possedere per poter gareggiare al campionato regionale di judo della Uisp Emilia-Romagna che si terrà domenica 21 aprile nel palazzetto dello sport di Castelnovo di Sotto, in provincia di Reggio Emilia. "Indipendentemente dal regolamento - spiega Vincenzo Mordacci, responsabile del settore judo dell'Area discipline orientali Uisp regionale - credo che quest'anno il livello della competizione sarà piuttosto alto: basti pensare alla recente esperienza del Trofeo internazionale della città di St. Louis, in Senegal, che ha coinvolto judoka provenienti dalla Svizzera e dalla Francia oltre che da Gambia, Gabon, Costa d'Avorio, Congo, Nuova Guinea. Dei sette atleti della delegazione italiana due venivano proprio da Reggio Emilia".

La gara, che per gli uomini varrà come qualificazione al campionato nazionale in programma a Seveso, in provincia di Milano, il 4 e il 5 maggio 2013, sarà aperta a tutte le categorie, dagli esordienti di 12 anni ai senior, e vedrà la partecipazione di oltre 250 atleti con circa il 30% di donne. Gli incontri si svolgeranno secondo il regolamento arbitrale della federazione internazionale. "Ovviamente - continua Mordacci - si terrà conto per le categorie di età e peso. Tutti combattono quindi ad armi pari. Solo nelle fasce giovanili può esserci un certo divario tra coetanei mentre i più esperti sono mediamente allo stesso livello".

Negli ultimi anni il judo si è andato sempre più affermando, anche in Emilia-Romagna, come una disciplina adatta ai più piccoli. "Dato l'alto livello di psicomotricità - spiega Mordacci - viene consigliato nelle scuole e dagli stessi pediatri. Certamente tra gli adulti non è uno sport molto noto ma, ormai da un decennio, i giovani iscritti crescono in modo esponenziale e chi continua a praticare in età adulta consegue ottimi risultati. In questo percorso giocano un ruolo importante i maestri che devono essere in grado di coinvolgere e far lavorare nel modo corretto anche i bambini di 5 anni che si avvicinano alla disciplina. In questo senso la nostra regione è all'avanguardia con insegnanti di elevato livello tecnico: basti pensare al lavoro fatto a Cesena dal maestro Burioli per sviluppare un metodo di insegnamento pensato appositamente per i più piccoli, o al progetto, che dovrebbe prendere il via a ottobre a Reggio Emilia, in cui il judo corre parallelamente al nuoto per la crescita psicofisica dei bambini delle ultime classi delle scuole materne".

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